Esercizi e Autoapprendimento

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LA SPIRITUALITA’ NELL’ERA DELLA TECNOLOGIA

Ricordo che da bambina, quale streghetta inconsapevole che ero, possedevo una straordinaria capacità di cui ho compreso la potenzialità solo nel tempo: ogni sera, quando mi mettevo a letto, prima di addormentarmi immaginavo tutti gli avvenimenti che volevo si verificassero per me. Li immaginavo in ogni singolo dettaglio, con le voci delle persone coinvolte, i colori e i profumi degli eventi. Impiegavo tutta la mia energia e tutta la mia mente, che in quel momento non era distratta da nient’altro, fin quando non mi addormentavo. E, così facendo, caricavo quei miei desideri in maniera inconsapevole ma molto forte, con la fede che forse solo un bambino possiede.

Col passare degli anni ho poi perso quella bellissima abitudine, perché la tecnologia ha riempito la mia vita, così come quella della maggior parte delle persone. Il momento prima di andare a dormire è diventato il momento per vedere un film, una serie tv o stare sui social. E se la tecnologia ha invaso le nostre vite con la promessa di migliorarle, si è anche presa tanto in cambio. Essa assorbe infatti tante delle nostre forze ed energie. No, non sto parlando di energia elettrica.

Per chi non lo sapesse, tutto va nutrito. Proprio come il nostro corpo ha bisogno di nutrimento organico, le macchine di carburante, le piante d’acqua e sole, così anche tutto ciò che succede in astrale va alimentato di una determinata energia. E tutto quello che si verifica sul piano materiale, si manifesta prima sul piano energetico; così, quanta più benzina energetica riusciamo a fornire, quanto più è probabile che il nostro desiderio possa materializzarsi. I nostri obiettivi vanno perciò, in un certo senso, nutriti e curati.

Nel passato si riusciva a caricare un desiderio in maniera più semplice, direi quasi in maniera naturale. Quanti non ricordano di aver svolto delle attività quotidiane mentre si era assorti nei propri pensieri? Mentre si guidava, ad esempio; mentre si cucinava, si svolgeva le faccende domestiche, o semplicemente mentre si prendeva il sole; o ancora, come nel mio caso, mentre ci si addormentava. In un certo senso l’uomo ha sempre svolto, in maniera del tutto naturale e inconsapevole, quelli che possono essere considerati come piccoli rituali, perché sono tutte forme di canalizzazione d’energia verso un pensiero, verso un dato scopo.

In particolare, nel momento in cui passiamo dallo stato di veglia al sonno, passiamo in uno stato di coscienza alterato e la connessione con l’astrale è ancora più profonda. È proprio quello stato di coscienza alterato che dà ancora più forza al pensiero. Non a caso determinate facoltà del nostro cervello, come la sensitività in tutte le sue sfaccettature, come la telepatia, si attivano quando si passa ad altri stati di coscienza, con le onde alpha e le onde theta.

Al giorno d’oggi invece si riesce ad andare molto poco in quegli stati di coscienza alterati; tanti di noi passano la giornata con accanto un computer o un telefono cellulare. Questi dispositivi fanno sì che il nostro cervello sia sempre sintonizzato su uno stato di attenzione costante, nello stato delle onde beta. Oggi, anche mentre svolgiamo le nostre attività quotidiane, teniamo la nostra mente in uno stato di “attenzione”. Siamo costantemente concentrati, ma su qualcosa di esterno a noi e con una qualità dell’attenzione nel tempo notevolmente diminuita. Non facciamo in tempo ad andare in uno stato di coscienza più profondo, perché riceviamo di continuo un messaggio, una chiamata o una notifica; e quando non ne riceviamo, siamo comunque in attesa di quel messaggio o di quella notifica. Per il nostro cervello, ci troviamo sempre in una situazione di allerta. Così facendo, non riusciamo più a condensare l’energia necessaria ad essere il carburante dei nostri obiettivi. Vedo sempre più persone fare fatica a concentrarsi su loro stesse, sull’ascolto del proprio corpo, dei propri sentimenti e dei loro reali desideri.

La tecnologia in costante progresso ci sta discostando sempre più dalla nostra natura. Stiamo perdendo la facoltà dell’ascolto, della concentrazione e della focalizzazione su un obiettivo. Ci stiamo abituando a scorrere velocemente le notizie sullo schermo dei nostri telefoni, nell’arco di pochi secondi, mentre non siamo più allenati a concentrare l’attenzione per un periodo di tempo maggiore. Questo si riflette sulla capacità di direzionare la propria energia e raggiungere i propri scopi nella vita. E ciò si traduce nella fastidiosa sensazione di dissipare le proprie forze senza aver ottenuto nulla.

Se tornassimo a focalizzarci più su di noi anche solo per pochi di minuti al giorno, la nostra vita cambierebbe radicalmente. Sono tematiche sottili che la spiritualità moderna si trova costretta a vivere e ad affrontare.

Nel prossimo articolo analizzeremo altri aspetti della tecnologia e dello stile di vita moderno che vanno ad influenzare in maniera sottile il nostro essere.

IRIS

Intuizia